Wayfinding e cognizione spaziale

«Sì, il wayfinding è sicuramente un’istruzione per l’uso. Ma deve trattarsi di un’istruzione dal basso: istruzione come predisposizione, più che come ordine. Detto altrimenti, il wayfinding ideale è la risposta a domande prima che queste vengano poste.

Ricordi il film Totò, Peppino e la malafemmena? Qui i due protagonisti si trovano per la prima volta a Milano, in piazza Duomo, cercano una ballerina e si rivolgono a un vigile con l’ormai famosa domanda: “Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare? ”. Noi abbiamo sempre bisogno di istruzioni, anche quando non sappiamo bene che cosa e come chiedere. Per questo dico che il wayfinding comporta un’istruzione non autoritaria: non ti insegna, si mette al tuo servizio. Anticipa le tue domande, ha sempre una risposta».

Questo brano è tratto da una intervista che mi fece Linda Melzani, come parte della sua tesi di laurea magistrale Generative Travel (relatore Stefano Mandato, Facoltà del design, Politecnico di Milano, 2006).

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